"Poveri di diritti"

"Poveri di diritti" è il rapporto, elaborato da Caritas Italiana e Fondazione «E. Zancan», su povertà ed esclusione sociale in Italia.
Il volume, edito da Il Mulino,  si articola in due parti, nella prima vengono approfonditi i diritti dei poveri previsti dalla Costituzione e a livello internazionale, mentre nella seconda, curata da Caritas Italiana, si sofferma sul ruolo svolto dalla Chiesa nel contrasto della povertà economica.
Nella scheda dedicata alla Regione Emilia-Romagna si nota come l'incidenza della povertà relativa sia inferiore alla media nazionale: nel  2010 il  4,5% delle famiglie residenti nella regione si collocava sotto la linea di povertà relativa, a fronte dell'11% nazionale. Rispetto al 2009 in Regione la povertà è aumentata di soli 0.4 punti percentuali (coinvolgeva il 4,1% delle famiglie residenti). L’Emilia-Romagna è la seconda regione  meno povera d’Italia (dopo la Lombardia). 
Attingendo alle fonti statistiche ISTAT si evince una situazione sostanzialmente positiva in Emilia-Romagna, dove tutti gli indicatori registrano valori di disagio inferiori alla media nazionale.
Rispetto al 2008, in Emilia-Romagna:  
- diminuiscono del 17,9% le famiglie che non riescono a riscaldare la casa adeguatamente;  
- diminuiscono del 16% le famiglie che non riescono a fare un pasto adeguato almeno ogni 2 giorni; 
- diminuiscono del 5,7% le famiglie che arrivano a fine mese con molta difficoltà;  
- aumentano dell’8,1% le famiglie che non riescono a sostenere spese impreviste di 750  euro.
La spesa sociale complessiva in Emilia-Romagna è pari a 167,98 euro procapite (111,35 in Italia). La spesa nell’area povertà è notevolmente più bassa, essendo pari a 6,15 euro procapite (contro un valore medio nazionale pari a 8,53 euro). 
In Emilia-Romagna, tra il 2007 e il 2008: 
- la spesa sociale complessiva dei comuni è aumentata del 2,9%; 
- la spesa destinata al disagio economico è aumentata dell’8,6%; 
- la spesa specifica per la povertà è aumentata del 3,4%. 
In Italia, la spesa per la povertà incide per il 30,8% sul totale della spesa sociale  complessiva. In Emilia-Romagna tale incidenza è pari al 20,2% (10.6 punti percentuali in  più rispetto al valore medio nazionale).



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