Esattamente
due anni fa lanciavamo il nostro “gridodallarme” per il
degrado morale, sociale e politico in cui era stato condotto il
nostro paese con pericoli veri per la nostra democrazia. Cominciava
così il nostro impegno, specie nelle Università, volto a svegliare
le coscienze, a difendere la Costituzione, a farla conoscere ai
giovani, chiamando a raccolta altre forze sociali e politiche nel
Comitato “Salviamo la Costituzione”. Poi l’impegno è
continuato a sostegno dei referendum per la salvaguardia dei beni
comuni, sempre pronti, “come sentinelle nella notte” a denunciare
anomalie e attacchi alla legalità e allo stato di diritto.
Con
la caduta del governo Berlusconi il 12 novembre 2011 ci è sembrato
di ritornare ad un Paese normale, anche se la cultura del
berlusconismo che fa leva sull’individualismo e i privilegi di
pochi, ha ormai impregnato mentalità e stili di vita, mentre
l’aggravarsi della crisi economica, l’imposizione di duri
sacrifici per il risanamento del bilancio hanno reso la situazione di
famiglie e lavoratori veramente drammatica, a fronte di una classe
politica ormai delegittimata anche da estesi fenomeni di corruzione.
Siamo
consapevoli che la crisi economica ha radici profonde e lontane e
richiede un cammino lungo per uscirne, basato sulla responsabilità e
l’impegno di tutti per un cambiamento che realizzi il principio di
solidarietà fra le persone, fra i popoli ma anche nei rapporti con
l’ambiente per la produzione e la distribuzione delle risorse. Ma
affermiamo che da subito, per dare un futuro ai giovani, la priorità
debba essere posta nella realizzazione del diritto al lavoro
cui non va disgiunto il diritto allo studio e alla formazione.
Per
questo è indispensabile il ritorno di una politica alta, onesta
e sobria, che realizzi una legislatura costituente, con una
maggioranza solida sulla ipotesi di governo credibile, con un
programma realistico ed incisivo ed un progetto virtuoso con l’Europa
, nel rispetto dei principi su cui si fonda la nostra Carta
Costituzionale.
Per
questo è indispensabile che tutti riconoscano l’eccezionalità del
momento che richiede a tutti l’espressione della massima
partecipazione democratica con il loro voto alle prossime elezioni.
Per
questo sentiamo ora il dovere, facendo proprie le parole di Umberto
Eco e Gustavo Zagrebelsky, di richiamare tutti ed in
particolare
- i giovani, delusi da uno scenario che offre loro ben poche possibilità di identificazione;
- coloro che oggi hanno ben più pressanti problemi per mancanza di lavoro e di soldi;
- gli scettici, che hanno per tante volte esercitato il voto senza vedere mai una gestione del potere degna di un paese civile;
- gli idealisti che coltivano aspirazioni e obiettivi ben più alti di quelli che si agitano in questa vigilia di elezioni, alla necessità cogente di superare in modo netto e definitivo l’umiliante fase della nostra storia che si sta chiudendo, ma non si è ancora chiusa.
Facciamo
appello a esercitare il diritto di voto in modo consapevole, a
favore di forze politiche credibili e impegnate al cambiamento,
diffidando dalle proposte miracolistiche di chi si propone come
salvatore dopo averci portato al limite del baratro, come pure di chi
radicalizza la protesta senza una linea di governo misurata sui
problemi reali.
Ma
non è questo il solo appello che facciamo ai cittadini italiani: il
voto non è una delega in bianco! E per esercitare un controllo
sul potere politico occorre rimanere attivi, informati, critici:
occorre imparare, da cittadini a chiedere e a protestare, a creare
reti e legami, a far sentire la propria voce e la propria
indignazione.
Un
buon voto del 24 e 25 febbraio è quindi un primo, ma indispensabile
passo.
Umberto
Squarcia, Marco
Fallini, Bruno
Adorni,Corrado
Chierici, Alfredo
Chetta, Giorgio
Baruffini, Caterina
Bonetti, Eugenio
Caggiati, Annamaria
Cavalli, Luigi
Menozzi, Giuseppe
Saglia, Paolo
Menozzi, Flavio
Zanardi, Carlo
Quintelli, Nadia
Manghi, Antonio
Mendogni, Franco
Ballarini, Graziano
Vallisneri, Valerio
Cervetti, Antonio
Bonetti, Nicola
Cusumano - Palermo, Gino
Ruozzi - Bologna, Cesare Airoldi -
Palermo, Sergio
Stenti - Napoli, Beppe
Negri, Norberto
Vignali, Edoardo
Fornaciari, Sandro
Bonardi, Marcello
Acquarone, Oreste
Bergamaschi, Carlo
Leoni, Giovanni
Ronchini, Antonella
Cordero, Anna
Maria Campanini, Enrico
Onofri
Caro Norberto,
RispondiEliminaHo letto questo appello che penso venga dalla passione e dalla responsabilita'.
Ma mi chiedo, dove eravate quando la gente lottava per la difesa dei beni comuni (es. acqua pubblica), dove eravate sui problemi che vedevano solo comitati di cittadini che affannosamente cercavano nelle istituzioni e nelle amministrazioni una interlocuzione.
Dove eravate nelle piazze dove si vedevano solo leghisti, casapound e grillo.
Dove eravate quando le menti lucide di sinistra sui giornali tuonavano al rinnovamento, alla risoluzione del conflitto di interesse, alla lotta alla mafia e voi li avete sempre trattati con altezzosa superficialita'.
Dove eravate quando il governo monti spremeva il sangue alla gente e poi quando e' arrivato ai potenti splofh....
Oggi purtroppo e' tardi mi dispiace, perche' forse parlo con uno dei migliori. Ma quando un partito teme la piazza ed evita la piazza si deve chiedere quali sono le sue responsabilita'.